Convento di San Giovanni della Beverara (oggi Istituto Don Bosco)

Convento di San Giovanni della Beverara (oggi Istituto Don Bosco)




Città:
Verona

Provenienza:
Convento di San Giovanni della Beverara (oggi Istituto Don Bosco)

Autore:
Pittore veronese

Titolo:

Madonna allattante inv. 4643-1B1086

Tecnica e misure:
pittura murale staccata, 100x62 cm

Ubicazione:
Museo di Castelvecchio

Inventario:
inv. 4643-1B1086

Restauri:

1959 restauro di Giovanni Pedrocco

L’opera (fig.1) fu rinvenuta presso il convento di San Giovanni Evangelista della Beverara alle regaste san Zeno, insieme ad altri tre lacerti pittorici (Crocifissione inv. 4642-1B1083; Cristo morto inv. 4625-1B1084; Testa di santo inv. 4626-1B1085) emersi durante i lavori di realizzazione di una cantina (doc. 1-2), dopo che i Salesiani avevano acquisito la struttura nel 1893. La prima chiesa sorse in questa area nel 1232, fu consacrata nel 1351 e subì una pesante devastazione, dovuta alla piena dell’Adige nel 1493, che portò all’abbattimento della chiesa nei primi anni del secolo successivo e alla costruzione di una nuova chiesa nel 1525, insieme al parlatorio delle monache (Grancelli 1902, pp.14-15; Pietribiasi 2018, p. 38, cat.4). Soppresso nel 1806 per decreto napoleonico, dopo quasi due secoli di passaggi a diversi ordini religiosi, il complesso fu definitivamente chiuso nel 1810, con la vendita e la privatizzazione degli edifici conventuali e la trasformazione della chiesa barocca prima in una fornace, poi in una vetreria, infine in un teatro (Rigoli 1999, pp. 89-101; Pietribiasi 2018, p. 38)
La Madonna allattante presenta una raffigurazione di gusto duecentesco, che la critica ha datata all’ultimo quarto del Duecento, grazie ai confronti iconografici con le raffigurazioni presenti nella sagrestia della chiesa di San Zeno (Pietribiasi 2018, p. 41). Grazie alla documentazione superstite è noto che la a pittura fu staccata dalla sua collocazione originaria da Gaetano Pasetti nel 1896 (doc.3), tuttavia non risultano conservate informazioni sulle condizioni conservative dell’opera al momento della rimozione. Le prime fotografie storiche conservate mostrano l’opera nel 1959, quando intervenne sulla pittura Giovanni Pedrocco. Il restauratore non redige però, com’era consuetudine in quegli anni, alcuna relazione di restauro e solo attraverso la lettura delle fotografie storiche è possibile oggi ragionare sullo stato conservativo della pittura prima, durante e dopo dell’intervento. Lo stato generale dell’intonaco dopo lo stacco si presentava (fig.2) fortemente compromesso da crepe profonde e scaglie di colore sollevate e da un generale incupimento dei colori, dovuto ai depositi che nel tempo si erano accumulati sulla superficie. Una fotografia che non riporta alcuna indicazione cronologica mostra un passaggio intermedio tra le condizioni dell’opera dopo lo stacco e l’inizio dell’intervento di Giovanni Pedrocco: si evince infatti dall’immagine che dopo lo stacco, verosimilmente, fosse stato realizzato un intervento di consolidamento, pulitura e reintegrazione della superficie, che si presenta più luminosa e leggibile (fig. 3). La quarta fotografia mostra l’opera durante l’intervento conservativo, con la riquadratura di tre aree di lavoro, in cui si scorge la presenza di tasselli di pulitura in fieri (fig.4). I dettagli fotografati durante il lavoro dal restauratore evidenziano i diversi gradi di conservazione dell’opera, come il viso del bambino ancora ben leggibile sia negli spessi contorni realizzati a pennello che nelle campiture dell’incarnato e dell’aureola decorata (fig.5), mentre si riscontrano ampie cadute di colore ed intonaco nelle altre zone individuate dalla campagna fotografica (figg. 6-8). La mano destra della Vergine viene inoltre ripresa prima (fig. 9) e dopo (fig. 10) l’intervento di pulitura, mostrando la restituzione dell’incarnato chiaro e luminoso della figura. L’immagine che documenta l’esito del restauro mostra un appianamento della superficie, che ha previsto il riempimento delle crepe dell’intonaco e la reintegrazione delle lacune pittoriche con campiture a neutro (fig. 11). L’opera si presenta oggi leggibile nella sua interezza, elemento che ha permesso agli studiosi di apprezzarne l’iconografia e di proporre una datazione di realizzazione plausibile e condivisa entro la fine del Duecento (Pietribiasi 2018, p.41).

Giulia Adami



Documenti:

Doc. 1
Verona, 1 marzo 1896, Lettera alla Giunta del Comune di Verona
Elenco delle spese da sostenere per la rimozione degli affreschi di via XX Settembre n. 18 e dell’Istituto Don Bosco alle Regaste San Zeno, comprensive dei materiali per la rintelaiatura, stimate in 400 lire.
ASMC, b.1896, n. 4661

Doc. 2
Lettera del sindaco Antonio Guglielmi alla Giunta del Comune di Verona
Verona, 10 aprile 1896
Carlo Cipolla sollecita alla Giunta comunale la delibera per la rimozione di due affreschi situati rispettivamente in via XX Settembre n.18 e in una cantina dell’Istituto don Bosco sulle Regaste San Zeno. La Giunta, prima di deliberare, chiede un preventivo delle spese di rimozione e conservazione.
ASMC, b.1896, n. 4661

Doc. 3
Verona, 14 novembre 1896, Pagamento polizza delle spese di rimozione degli affreschi a Gaetano Pasetti
Concluse le operazioni di rimozione delle pitture murali, la Giunta delibera il pagamento delle spese di rimozione delle pitture di via xx settembre n.18 e dell’Istituto Don Bosco in favore del pittore Gaetano Pasetti.
ASMC, b.1896, n. 107



Bibliografia:

M. Grancelli, Un decennio dell’Opera Salesiana in Verona (1891-1901). Cronistoria, Verona, 1902; P. Rigoli, I due teatri Morando alla Beverara (1837-1878), in “AnnuarioStorico Zenoniano”, 1999, pp. 89-100; L.O. Petribiasi, scheda in Museo di Castelvecchio. Catalogo generale dei dipinti e delle miniature delle collezioni civiche veronesi, I, Cinisello Balsamo 2018, pp. 41-42, n. 6.



Elenco immagini:

1. Madonna allattante, pittura murale staccata


 

2. L’opera dopo lo stacco di Gaetano Pasetti.


 

3. L’opera dopo un intervento di consolidamento e restauro non documentato, prima del restauro di Giovanni Pedrocco del 1959.


 

4. L’opera durante il restauro di Giovanni Pedrocco del 1959.


 

5. Dettaglio dell’opera durante l’intervento di restauro.


 

6. Dettaglio dell’opera durante l’intervento di restauro.


 

7. Dettaglio dell’opera durante l’intervento di restauro.


 

8. Dettaglio dell’opera durante l’intervento di restauro.


 

9. Dettaglio della mano della Vergine prima della pulitura.


 

10. Dettaglio della mano della Vergine dopo la pulitura.


 

11. La Madonna allattante dopo l’intervento di Giovanni Pedrocco.