Casa Cattanei in via Carducci

Casa Cattanei in via Carducci




Città:
Verona

Provenienza:
casa Cattanei in via Carducci

Autore:
Girolamo Mocetto

Titolo:

1. Il leone di san Marco e il doge Leonardo Loredan, 177×142 cm, inv. 4658-1B461
2. Giustizia di Traiano, 105×149 cm, inv. 299-1B454
3. Continenza di Scipione, 105×149 cm, inv. 298-1B476

Tecnica e misure:
pittura murale staccata

Ubicazione:
Museo di Castelvecchio

Restauri:

I tre partimenti furono staccati da Gaetano Pasetti nel 1886 da un edificio situato nei pressi del ponte dell’Acquamorta e vennero annoverati nelle collezioni civiche in seguito alla rimozione (Boni 1906, p.23). Dopo una prima attribuzione a Francesco Morone e ad Andrea Mantegna (Da Persico 1820-21, II, p. 15), nella seconda metà dell’Ottocento le pitture furono assegnate alla mano del pittore muranese Girolamo Mocetto (Nanin 1864, tavv. 7-8; Bernasconi 1864, p. 268). La paternità dell’opera all’artista veneziano venne definitivamente confermata negli anni Settanta del Novecento (Schweikhart 1973, pp. 219-220, n.69) e nel successivo lavoro dedicato a un Ritratto di fanciullo di Girolamo Mocetto, edito un decennio più tardi (Romano 1985, p. 92). Le pitture furono documentate, nella loro collocazione originaria, in una tavola raffigurante la facciata della casa Cattanei in via Carducci realizzata da Pietro Nanin e pubblicata nel 1864 (fig.12), che testimonia la rilevanza degli affreschi non solo nel complesso tessuto architettonico veronese tardorinascimentale, ma anche nel novero delle opere che compongono il catalogo dell’artista; esse rappresentano infatti l’unico episodio narrativo realizzato dal pittore muranese, che descrive il buon governo della Serenissima attraverso un racconto figurativo fortemente simbolico. Le pitture si presentano complessivamente leggibili e in un discreto stato conservativo, nonostante la presenza di una fitta craquelure che caratterizza gran parte della superficie pittorica. Benché non sia conservata alcuna documentazione riguardante le vicende conservative dei tre partimenti dopo lo stacco, è possibile ricostruire attraverso la lettura delle fotografie storiche due plausibili interventi di restauro eseguiti sulle opere durante la permanenza nei musei di Verona. Di tutti i partimenti si conservano infatti le fotografie realizzate poco dopo la rimozione dalla collocazione originaria in via Carducci (figg. 4-6-9), in cui la pellicola pittorica si mostra estremamente compromessa dal punto di vista della stabilità e della leggibilità. Queste tra immagini possono essere ascritte con discreta certezza al momento successivo allo stacco poiché, secondo quanto riportato dalla tavola di Nanin (fig.12), se le pitture fossero state fotografate prima dell’intervento di Pasetti, negli scatti risulterebbero visibili i perni delle finestre che delimitavano i riquadri dipinti sulla facciata. Come si evince dalla fotografia con il Leone di san Marco invece (fig.4), l’intonaco dipinto presenta già una prima rintegrazione nella parte sinistra, in corrispondenza dell’aggancio dello scuro della finestra alla parete muraria.
I partimenti raffiguranti la Giustizia di Traiano (fig.7) e la Continenza di Scipione (fig.10) furono probabilmente ridipinti in larga parte dopo essere annoverati nelle collezioni civiche, forse in virtù dell’esposizione nelle sale del neonato museo presso palazzo Pompei. Le ridipinture sono visibile non solo nelle campiture di fondo, divenute omogenee e levigate, ma anche nei visi delle figure che si presentano nettamente più leggibili e ripresi con un vistoso tratto di gusto ottocentesco, rispetto alle fotografie realizzate appena dopo lo stacco. Confrontando queste immagini con lo stato di conservazione attuale delle pitture (figg. 8 e 11), si presuppone la realizzazione di un ulteriore intervento di restauro, successivo al primo nettamente più invasivo, da attribuire ragionevolmente alla metà del Novecento, che riportò le pitture, grazie alla rimozione delle ridipinture ottocentesche e all’utilizzo delle rintegrazioni a neutro, a uno stato conservativo più vicino all’originale impostazione cinquecentesca.

Giulia Adami



Bibliografia:

G.B. Da Persico, Descrizione di Verona e della sua provincia, II, Verona 1820-1821, p. 15; P. Nanin, Disegni di varie dipinture a fresco che sono in Verona, Verona 1864, tavv. 7-8; C. Bernasconi, Studj sopra la storia della pittura itaiana dei secoli XIV e XV, e della scuola pittorica veronese dei medj tempi fino a tutto il secolo XVIII, Verona 1864; G. Boni, Leggende in “Nuova Antologia di Lettere, Scienze ed Arti, CXXVI, 1906, p.23; G. Schweikhart, Fassadenmalerei in Verona von 14 bis zum 20 Jahrhundert, Monaco 1973; S. Romano, Ritratto di fanciullo di Girolamo Mocetto, Modena 1985; G. Ericani, scheda in Museo di Castelvecchio. Catalogo generale dei dipinti e delle miniature delle collezioni civiche veronesi, I, Cinisello Balsamo 2018, pp. 206-207, n. 150.



Elenco immagini:

1. Girolamo Mocetto, Il leone di san Marco e il doge Leonardo Loredan


 

2. Girolamo Mocetto, Giustizia di Traiano


 

3. Girolamo Mocetto, Continenza di Scipione


 

4. Il partimento con il Leone di san Marco e il doge Loredan appena dopo lo stacco di Gaetano Pasetti


 

5. Il partimento con il Leone di san Marco e il doge Loredan dopo la rintegrazione a neutro delle lacune dell’intonaco


 

6. Il partimento con la Giustizia di Traiano appena dopo lo stacco di Gaetano Pasetti


 

7. Il partimento con la Giustizia di Traiano dopo la ridipintura


 

8. Il partimento con la Giustizia di Traiano dopo la rimozione delle ridipinture e la rintegrazione a neutro delle lacune


 

9. Il partimento con la Continenza di Scipione appena dopo lo stacco di Gaetano Pasetti


 

10. Il partimento con la Continenza di Scipione dopo la ridipintura


 

11. Il partimento con la Continenza di Scipione dopo la rimozione delle ridipinture e la rintegrazione a neutro delle lacune


 

12. La tavola di Pietro Nanin raffigurante la facciata di palazzo Cattanei, 1864