Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga, già Tribunale di Brescia

Palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga, già Tribunale di Brescia

La presenza nella quadra di S. Alessandro della famiglia Martinengo-Colleoni risale al 1534, quando Gerardo III, bisnipote di Bartolomeo Colleoni, si trasferì in un palazzo posto in via Moretto, sullo stesso lotto ove sorge l’edificio odierno. A seguito di vicissitudini ereditarie, il palazzo passò a Estore II Martinengo Colleoni, capostipite del ramo di Malpaga, e, successivamente, a Estore III, il quale alla sua morte donò il palazzo al Comune di Brescia nel 1631. Il motivo di questo lascito è da ricercarsi negli attriti e nei disaccordi tra Estore III e i suoi due figli, Alessandro e Bartolomeo, i quali tuttavia, a seguito di una causa che si prolungò fino al 1649,videro loro restituita la proprietà. Lo stesso anno però, in conseguenza di alcuni episodi delittuosi compiuti da Alessandro (Bonomi 1884, p. 377; Guerrini 1930, p. 378), i due fratelli si trovarono nella necessità di dover vendere la dimora e i mobili in essa contenuta alla Città, la quale ne fece alloggi per ufficiali veneziani di stanza a Brescia. Fu solamente nel 1697 che Estore IV, figlio di Alessandro, riuscì a riacquistare il palazzo per la medesima cifra con cui, circa cinquant’anni prima, era stato venduto. Tuttavia, poiché l’edificio versava ormai in pessime condizioni, il nuovo proprietario si convinse ad abbattere l’antica costruzione e principiarne una nuova, affidandosi all’architetto bolognese Alfonso Torreggiani. Le precarie fortune della famiglia furono nuovamente messe alla prova verso la fine del XIX secolo, costringendo Venceslao II Martiengo-Colleoni a vendere, nel 1885, l’immobile al banchiere svizzero Giuseppe Baebler, committente dell’aggiunta lungo via Moretto. Attraverso questi il palazzo passò poi alla Banca Mazzola Perlasca e, in seguito, al Comune di Brescia che, nel 1927, lo destinò a Tribunale. Terminata la funzione di Corte di Giustizia nel 2009, l’edificio fu sottoposto a un importante e complesso intervento di restauro, conclusosi nel 2015 e destinato ad ospitare le diverse attività promosse all’interno del progetto MO.CA.

 

L’originaria planimetria a L rovesciata pensata da Alfonso Torregiani venne modificata tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo con l’aggiunta di una serie di corpi di fabbrica che andarono a chiudere definitivamente il cortile interno del palazzo. La struttura settecentesca del palazzo, tuttavia, si manifesta ancora in maniera chiara nel lungo prospetto su via Cavour, un tempo l’ingresso principale del palazzo, e in quello minore posto su via Moretto. Entrambe le facciate sono caratterizzate dai medesimi elementi architettonici: una tripartizione sia in senso longitudinale che verticale ottenuta tramite l’utilizzo di fasce marcapiano e leggere bande di pietra utilizzate come lesene; una distribuzione ordinata e regolare delle finestre, le quali al pian terreno presentano un timpano triangolare, semicircolare al primo e una semplice cornice al secondo; infine, un’ampia gronda sorretta da mensole che corre lungo tutta la lunghezza dei prospetti.

Il centro di ciascuna facciata è segnato dalla presenza di un portale di accesso che immette nel portico del cortile interno; se nel fronte su via Moretto l’ingresso si presenta in maniera più modesta, affiancato da due semicolonne doriche che sorreggono un piccolo balcone, nel caso di via Cavour viene arricchito, pur mantenendo la medesima struttura, con l’aggiunta di sei colonne a tuttotondo.

Edoardo Lo Cicero

 
Bibliografia:

Giuseppe Maria Bonomi, Il castello di Cavernago e i conti Martinengo Colleoni: memorie storiche, Bergamo, 1884; Paolo Guerrini, Una celebre famiglia lombarda. I conti di Martinengo. Studi e ricerche genealogiche, Brescia, 1930; Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 6: Il Settecento e il primo Ottocento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1977, pp. 131-145; Edoardo Lo Cicero, Mo.Ca, ex Tribunale, già palazzo Martinengo Colleoni di Malpaga, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, pp. 73-74.


 
Indirizzo: Via Moretto, 78, Brescia
 
Mappa: