Palazzo Appiani (già)

Palazzo Appiani (già)

Nel corso dei secoli, il palazzo ha subito numerosi cambiamenti. La facciata del piano terreno e dell primo piano conserva la struttura cinquecentesca originaria, con semplici finestre rettangolari dotate di trabeazione agettante e, nel piano superiore, di davanzale appena sporgente e sostenuto da piccole mensole. Il piano superiore è invece un’integrazione settecentesca, che comunque non si discosta molto dallo stile lineare adottato in precedenza, nonostante l’aggiunta dei balconcini in ferro battuto che riprendono quello della porta finestra del piano nobile, posta in asse con il portone sottostante. Il portale di accesso all’atrio che conduce al cortile interno è formato da un arco a tutto sesto inquadrato da lesene corinzie che sostengono la trabeazione su cui si imposta il balcone superiore. L’andito di ingresso si presenta come un semplice corridoio con volta piana, ornata all’estremità con un medaglione mistilineo racchiuso entro una cornice in stucco e dipinto con due putti che sostengono tralci di fiori, in volo in un cielo coperto da nubi. La parete di fondo del cortile accoglie due colonne con capitelli ionici che sostengono la parte superiore della facciata interna del palazzo confinante, creando così una sorta di portico con al centro una fontana di età barocca e parete dipinta nell’Ottocento con una veduta cittadina.

Sul lato sinistro del corridoio di accesso si trova la porta che immette allo scalone monumentale che conduce al piano nobile. Delle sale settecentesche si conserva solamente il salone d’onore.

Stefania Cretella

 
Bibliografia:

Fausto Lechi, Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Vol. 3: Il Cinquecento nella città, Edizioni di Storia Bresciana, 1974, pp. 306-311.

Stefania Cretella, Palazzo Appiani, in Stefania Cretella (a cura di), Miti e altre storie. La grande decorazione a Brescia. 1680-1830, Grafo, Brescia 2020, p. 93.


 
Indirizzo: Brescia, corso Martiri della Libertà 17
 
Mappa:
 

Elenco sale: