Palazzo Anguissola

Palazzo Anguissola




Città:
Mantova

Provenienza:
Mantova, Palazzo Anguissola (fino al 1968)

Autore:
Artista mantovano

Titolo:

Fregio ornamentale con erme, puttini, tralci fitomorfi e centauri, affreschi strappati e montati su alveolare (pittura murale staccata), 122,5×250,8 cm; 122,6×326,6 cm; 122,7×130,8 cm; 122,5×500,5 cm; 122,5×370,5 cm, inv. generale?; inv. statale 2001-2003, 95754-95755

Ubicazione:
Museo di Palazzo Ducale

Restauri:

1964 stacco dell’opera
1968 restauro di Assirto Coffani (ASoMn, esercizio finanziario 1968, pos. 3, Spese per il restauro);
1997 restauro di Roberto Ercolani e Vittorio Cesetti (Tarquinia)

I cinque frammenti del fregio (figg. 1-5), appartenenti ad un’unica decorazione, vennero rinvenuti nel 1964 durante i lavori eseguiti dal Genio Civile di Mantova per la sistemazione statica e funzionale dell’edificio demaniale in Corso Garibaldi, 44, oggi adibito a Caserma della Guardia di Finanza (doc.1) (figg.6-11). A differenza di quanto affermato inizialmente nella comunicazione inviata al Comando Legione della Guardia di Finanza, Paccagnini (Paccagnini 1969, p. 128) ricorda che l’affresco si trovava in un luogo del tutto inospitale; a causa dell’umidità penetrata nell’intonaco dai tetti, infatti, la decorazione si presentava gravemente danneggiata e mutila in alcune parti, come si può evincere anche dalle fotografie storiche che documentano la situazione dell’affresco alla fine degli anni Cinquanta.
All’intervento di strappo, eseguito nel 1964, seguì l’intervento di restauro, affidato ad Assirto Coffani «con carattere di urgenza» (fig.12), come si legge nella perizia di spesa sottoscritta da Paccagnini (doc.3): i lacerti vennero riportati su tela, le superfici vennero pulite dalle diverse incrostazioni e le lacune di colore furono risanate; il restauro risulta concluso il 21 ottobre 1968, per una spesa complessiva di 425.000 lire (doc.4). Detti frammenti, in seguito, vennero esposti nel Castello di S. Giorgio, nella sezione specifica del Palazzo Ducale dedicata agli affreschi staccati (Paccagnini 1969, p. 128).
I lacerti vennero restaurati nuovamente nel 1997 da Roberto Ercolani e Vittorio Cesetti (figg-13-15), probabilmente in occasione dell’esposizione che seguì, nel 1999, presso il Palazzo Guidi di Bagno.
I frammenti raffigurano uno stesso motivo ripetuto per tutta l’originaria lunghezza del fregio: una donna siede a cavallo di un centauro (entrambi laureati) che con un braccio sostiene uno scudo araldico oppure si appoggia a un pilastrino; egli ha per coda un tralcio vegetale che termina in un cesto e in pampini d’uva, mentre sul cesto è seduto un putto che con una mano lambisce un’erma. L’Occaso (L’Occaso 2011, p. 155) propone una datazione che si aggira intorno al 1520-1525, nonché un riferimento di massima ai modi di Leonbruno, confermando sostanzialmente l’originaria attribuzione riconosciuta da Paccagnini e respinta prima da Ventura (Ventura, 1995) e poi da Bazzotti (Bazzotti, 2003). Sempre L’Occaso, inoltre, ricorda l’identificazione di uno dei due stemmi presenti nel fregio con lo stemma araldico della famiglia Anguissola, confermando quindi che la caserma della Guardia di Finanza da cui le pitture provengono insiste quindi sull’antico palazzo Anguissola.

Elisa Perina



Documenti:

Doc.1
Verona, 15 luglio 1964. Raccomandata inviata dal Soprintendente ai Monumenti delle Provincie di Verona, Cremona e Mantova Pietro Gazzola all’Intendenza di Finanza, all’Ufficio Genio Civile, al Comando Guardia di Finanza di Mantova

Con riferimento al ritrovamento fortuito dell’affresco di cui all’oggetto, nella caserma sopraindicata; considerata l’importanza dell’opera d’arte; vista la legge 1 Giugno 1939, n.1089; si invita codesta Amministrazione a voler cortesemente provvedere a che detto affresco venga fatto strappare da Tecnico competente di gradimento di questa Soprintendenza e consegnato alla Soprintendenza alle Gallerie di Mantova per la conservazione del Museo di Stato del Palazzo Ducale. Al fine di evitare ulteriori danni all’opera, nessun lavoro murario dovrà essere eseguito finché l’operazione di strappo non sia stata compiuta. Non avendo questo Ufficio fondi a disposizione, le spese per le opere di cui sopra indispensabili e indilazionabili, sono a carico dell’Amministrazione interessata.
AsoMn, esercizio finanziario 1968, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili

Doc.2

Milano, 16 luglio 1964. Comunicazione inviata al Comando Legione della Guardia di Finanza dal maggiore comandante Amerindo Ferrara

Si comunica che nel corso dei lavori di ampliamento della caserma a questa sede, in un locale già adibito ad ufficio del Nucleo, è stato rinvenuto un pregevole affresco denominato comunemente “festone” situato sotto le linee del solaio soffitto corrente, per un’altezza di mt. 1m20 circa; lungo il perimetro di tre pareti. Detto festone, della lunghezza di mt. 15,70, è da considerarsi opera di Scuola Mantegnesca e da attribuirsi al Leonbruno, nato a Mantova il 1489 e morto il 1537. È in stato di conservazione ottimo in quanto nascosto per secoli tra il menzionato solaio ed una sottostante volta seicentesca e rappresenta figurazioni mitologiche con minotauri, donne e putti fra decorazioni varie. Del ritrovamento, avvenuto in seguito a demolizione di un soffitto a volta, il funzionario del Genio Civile, che dirige i lavori, avvertiva la Sovrintendenza alle Gallerie di Mantova, che a sua volta portava la notizia a conoscenza della Sovrintendenza alle belle arti di Verona. Quest’ultima, con sua nota n.3183 del 15 luglio 1964, che si allega in copia, diretta all’Intendenza di Finanza di Mantova, all’Ufficio di Mantova del Genio Civile e a questo gruppo per conoscenza, ha dichiarato l’affresco soggetto a tutela monumentale, ordinando la sospensione dei lavori fino a che l’affresco non sarà strappato dal muro e collocato in sede idonea. I lavori di strappamento sono stati tempestivamente iniziati. Si fa presente che la caserma di questa sede è proprietà demaniale e che i lavori di ampliamento vengono eseguiti a cura e sotto la direzione del Genio Civile.
AsoMn, esercizio finanziario 1968, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili

Doc.3
Mantova, 10 maggio 1967. Perizia di spesa firmata dal Soprintendente Giovanni Paccagnini

I frammenti di questo bel fregio rinascimentale – eseguito nei primi decenni del sec. XVI secondo i modi pittorici di L. Leonbruno, e di particolare interesse per la documentazione della pittura mantovana di quel periodo – provengono da una soffitta della caserma della Guardia di Finanza in Via Garibaldi, Mantova, dove l’affresco si era gravemente danneggiato per l’azione di umidità penetrata nell’intonaco dei tetti. Il lavoro proposto ha carattere di urgenza.
AsoMn, esercizio finanziario 1968, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili

Doc.4
Mantova, 21 ottobre 1968. Certificato di collaudo firmato dal Soprintendente Giovanni Paccagnini

Ho esaminato i lavori sottodescritti eseguiti nella Caserma della Guardia di Finanza di Mantova restaurati dal sig. Coffani Assirto residente in Mantova, vicolo Frutta N.2 ed ho constatato che il lavoro di riporto su tela di n.5 frammenti di fregio dipinto ad affresco del sec. XVI, con centauri, putti e vari motivi decorativi, pulitura della superficie dipinta, restauro pittorico delle lacune e sistemazione dei fregi su appositi telai è stato eseguito con ogni cura e regola d’arte. Può quindi essere corrisposto al predetto restauratore il compenso convenuto e stabilito di L. quattrocentoventicinquemila.
AsoMn, esercizio finanziario 1968, pos.3, Fondo straordinario per restauro opere mobili



Bibliografia:

G. Paccagnini, Notiziario, in “Bollettino d’arte”, LII, I, 1967 (1969), p. 128; G. Paccagnini, Il Palazzo Ducale di Mantova, Milano [1973?], p. [59]; L. Ventura, Lorenzo Leonbruno. Un pittore a corte nella Mantova di primo Cinquecento, Roma 1995 pp. 227-228 n. 75; U. Bazzotti, Lettura dei dipinti murali, in *Chiesa di Santo Spirito 2003, p. 222; S. L’Occaso, Museo di Palazzo Ducale di Mantova. Catalogo Generale delle collezioni inventariate. Dipinti fino al XIX secolo, Mantova 2011, pp.154-155, cat.99-103.



Elenco immagini:

1. L’opera nelle attuali condizioni conservative (cat. 99).


 

2. L’opera nelle attuali condizioni conservative (cat. 100).


 

3. L’opera nelle attuali condizioni conservative (cat. 101).


 

4. L’opera nelle attuali condizioni conservative (cat. 102).


 

5. L’opera nelle attuali condizioni conservative (cat. 103).


 

6. L’opera prima dello stacco.


 

7. L’opera prima dello stacco.


 

8. L’opera prima dello stacco.


 

9. L’opera prima dello stacco.


 

10. L’opera prima dello stacco.


 

11. L’opera prima dello stacco.


 

12. L’opera dopo il restauro di Coffani.


 

13. L’opera prima del restauro del 1997.


 

14. L’opera durante il restauro del 1997.


 

15. L’opera dopo il restauro del 1997.