Chiesa di Sant’Orsola

Chiesa di Sant’Orsola




Città:
Mantova

Provenienza:
Mantova, Sant’Orsola (fino al 1902); Mantova, palazzo Ducale (dal 1902).

Autore:
Lazzaro Grimaldi (?)

Titolo:

Busto di guerriero

Tecnica e misure:
pittura murale strappata e applicata su tela, 55x37,2 cm

Ubicazione:
Museo di Palazzo Ducale

Inventario:
inv. generale 11501; inv. statale 684

Restauri:

1902 (?) probabile data di stacco
1994-1997 restauro del laboratorio della Soprintendenza

Il lacerto con il Busto di guerriero potrebbe essere identificato, secondo Stefano L’Occaso, con la «testa d’armigero trovata in un locale dell’Ospedale civico di Mantova» di cui scrive Achille Patricolo nel 1904 (Patricolo 1914, p. 57); detto ospedale si trovava allora sito in ambienti già appartenuti al monastero di Sant’Orsola, che a sua volta inglobava probabilmente numerosi edifici preesistenti, tra cui il vasto palazzo dei Gonzaga di Vescovato (L’Occaso 2011, p. 130). Il lacerto, che pure doveva appartenere ad una decorazione più ampia, tuttora non ricostruibile, venne strappato probabilmente per opera di un ignoto esecutore nel 1902, poiché sul retro della tela è incollato un foglio di giornale, probabilmente la “Gazzetta di Mantova”, su cui si intravedono misurazioni metereologiche relative al 27 dicembre 1902 (Ibidem).
Il frammento fu attribuito già nel 1949 a Giovanni Antonio De Sacchis detto il Pordenone da Ozzola (Ozzola 1949, n. 52; 1953, n. 52), attribuzione accolta con qualche dubbio anche da Perina (Perina 1961, p. 480) e Ragghianti (Ragghianti 1962, p. 38), anche se quest’ultimo precisa che potrebbe trattarsi di «una derivazione cinquecentesca dal gusto del Mantegna».
Alcune fotografie storiche testimoniano il pessimo stato conservativo del lacerto, che prima dell’intervento di restauro presentava diverse lacune e sollevamenti della pellicola pittorica, i quali rendevano pressoché illeggibile l’immagine nel suo complesso (fig. 1). L’intervento condotto dalla Soprintendenza alla fine degli anni Novanta ha permesso di restituire quantomeno le linee sommarie dell’immagine, con un intervento piuttosto massiccio che tuttavia non ha consentito il reintegro completo delle lacune, soprattutto nelle parti dell’armatura e del volto dell’ignoto guerriero (figg. 2-3).

Elisa Perina



Bibliografia:

A. Patricolo, La Conservazione del Palazzo Ducale e dei Monumenti della Provincia di Mantova dal 1° apri le 1898 a tutto settembre 1903, Mantova 1904, p. 57; L. Ozzola, La Galleria di Mantova. Palazzo Ducale. Con 210 illustrazioni, Cremona, 1949, n. 52; L. Ozzòla, La Galleria di Mantova. Palazzo Ducale. Con 212 illustrazioni, Mantova 1953, n. 52; C. Perina, Considerazioni su Giuseppe Bottani, in «Arte lombarda», VI, 1, 1961, pp. 51-59; C. L. Ragghianti, Codicillo mantegnesco, in «Critica d’arte», IX, 52, 1962, pp. 21-40; S. L’Occaso, Museo di Palazzo Ducale di Mantova. Catalogo Generale delle collezioni inventariate. Dipinti fino al XIX secolo, Mantova 2011, p. 130, cat. 79.



Elenco immagini:

1. L’opera nell’attuale stato di conservazione.


 

2. Il Busto di guerriero prima del restauro della Soprintendenza.


 

3. Il Busto di guerriero durante il restauro della Soprintendenza (1994-1997) (?).


 

4. Il Busto di guerriero dopo il restauro della Soprintendenza (1994-1997).