Chiesa di San Domenico, campanile

Chiesa di San Domenico, campanile




Città:
Mantova

Provenienza:
Chiesa di San Domenico, campanile

Autore:
Artista emiliano

Titolo:

Madonna col Bambino tra san Domenico e altro santo (Luca?)

Tecnica e misure:
pittura murale staccata, 122,4 x 288,9 cm

Ubicazione:
Museo di Palazzo Ducale

Inventario:
inv. generale 12507, inv. statale 2041

Restauri:

1967 stacco di Assirto Coffani
1967 restauro di Assirto Coffani (ASoMn, esercizio finanziario 1967, pos.3, Interventi per il restauro)
1995 restauro di Marcello Castrichini
1997 restauro di laboratorio della Soprintendenza

L’affresco (fig.1) venne strappato dal campanile della chiesa di San Domenico nel 1967, per volon-tà del Soprintendente Giovanni Paccagnini. Quando la chiesa fu demolita nel 1925, si decise di ri-sparmiare il campanile, considerato la parte più antica e artisticamente più importante del com-plesso religioso (fig.2). Come tramanda una fonte ottocentesca, alla base del campanile erano pre-senti dei dipinti eseguiti alla fine del Quattrocento; mentre all’inizio del Novecento, in una camera interna, si potevano osservare pitture cinquecentesche giudicate di ottimo pennello (L’Occaso 2011, p.96, cat.13). Pochi anni dopo, sulla “Gazzetta di Mantova”, Cottafavi ricorda i «meravigliosi af-freschi» collocati al primo piano (Cottafavi 1921, p.3).
Nel 1963 Matalon menziona la Madonna in trono fra Santi, affermando che «quasi nulla è rima-sto» dell’affresco, databile secondo lo studioso alla metà del Trecento (Matalon 1963, p.461). Fu Giovanni Paccagnini a commissionare il restauro delle decorazioni rimaste all’interno della cella campanaria: le pitture esposte direttamente agli agenti atmosferici versavano infatti in un pessimo stato conservativo; era necessario intervenire urgentemente per fermare il deperimento delle super-fici gravemente danneggiate e sollevate in più punti (Paccagnini 1969, pp.127-128). La somma stimata per le operazioni di restauro era pari a 450.000 lire (doc.2). Sulle pareti erano ancora visi-bili porzioni di cornici ed altri elementi decorativi e la Madonna in trono col Bambino fra due San-ti, attribuita da Paccagnini ad un artista post-giottesco della metà del Trecento. Due fotografie con-servate nell’archivio della Soprintendenza documentano l’opera nella sua collocazione originaria (figg.3-4). La prima venne scattata nel 1959, mentre la seconda nel 1966, poco prima dello strappo. Entrambe registrano uno stato conservativo estremamente compromesso e testimoniano il progres-sivo deperimento del murale: osservandole in successione si evince come, nell’arco di pochi anni, l’integrità dell’affresco sia peggiorata significativamente con il sollevamento e la caduta di nuove parti d’intonaco. Particolarmente evidente risulta la lacuna formatasi fra la figura di san Domenico e quella della Madonna. Nel 1966 i frammenti vengono dichiarati dal Sindaco di Mantova di pro-prietà comunale (doc.1), mentre Paccagnini li indica di proprietà demaniale (doc.2). Tra il 1966 e il 1967 Assirto Coffani venne incaricato di eseguire lo scoprimento, il consolidamento e la pulitura in loco dell’intonaco dipinto e di rimuovere, tramite strappo, l’affresco. La superficie pittorica, in-fatti, «non aveva più alcuna coesione» e l’intonaco staccato cadeva dal muro in frammenti (doc.3; Paccagnini 1969, pp.127-128). L’affresco fu riportato su tela e, in seguito alla pulitura, venne mon-tato su un telaio rigido in masonite; seguì il restauro pittorico delle lacune. L’intervento venne ese-guito nella primavera del 1967 e si concluse entro il 23 dicembre dello stesso anno (doc.3). Come si evince osservando una fotografia storica, il restauro migliorò la leggibilità dell’opera grazie al risarcimento delle lacune e alla rimozione delle incrostazioni e dei depositi polverosi che nel tem-po si erano accumulati sulla superficie (fig.5). In seguito al restauro, l’opera venne esposta nella sezione degli affreschi di Palazzo Ducale, nella sala detta “del fregio”, situata al piano nobile del Castello di S. Giorgio (Paccagnini 1973 p.[53]). Nel 1973 l’affresco fu inventariato come un’opera del Cinquecento, molto probabilmente per errore; in seguito la datazione è stata spostata dalla cri-tica verso il quinto decennio del Trecento (Spanio 1997, pp.407-409) e, recentemente, al secondo quarto del secolo (Pedrazzini 2007, p.22).
L’affresco raffigura la Madonna in trono con il Bambino, fra san Domenico e un altro santo di dif-ficile identificazione, di cui rimane solo la testa nimbata. La scena è incorniciata da una fascia bianca, a cui si sovrappongono le aureole dei personaggi e l’architettura del trono, e, più esterna-mente, da un motivo decorativo geometrico con fiori stilizzati, parzialmente conservatosi. Come sembrano suggerire le fotografie precedenti lo strappo, in origine i personaggi erano dipinti a figu-ra intera, anche se la parte inferiore dell’affresco si presentava già compromessa (L’Occaso 2011, p.97, cat.13). Nonostante la perdita di circa la metà della superficie pittorica, è ancora possibile apprezzare l’accuratezza dell’esecuzione; colpiscono gli sguardi particolarmente animati e intensi e l’immediatezza dei gesti (Spanio 1997, pp.407-409). I restauri eseguiti nel corso degli anni No-vanta hanno restituito uniformità cromatica alla superficie, grazie alla reintegrazione pittorica di ulteriori lacune.

Lia Passarini



Documenti:

Doc.1
Mantova, 23 giugno 1966. Dichiarazione del Comune di Mantova

Il Comune dichiara che i frammenti d’affresco esistenti nel campanile di San Domenico sono di proprietà comunale. Nessun Ente o privato è intervenuto a livello finanziario per il loro restauro.
ASoMn, esercizio finanziario 1967, pos.3, Interventi per il restauro

Doc.2
Mantova, 28 maggio 1966. Lettera inviata dal Soprintendente Giovanni Paccagnini al Ministero della Pubblica Istruzione

Il Soprintendente invia al Ministero della Pubblica Istruzione duplice copia della perizia di spesa relativa al restauro e al recupero dei frammenti d’affresco esistenti nel campanile di San Domenico. Gli affreschi sono di proprietà demaniale. La perizia è corredata di documentazione fotografica. L’importo complessivo richiesto è di 450.000 lire.
ASoMn, esercizio finanziario 1967, pos.3, Interventi per il restauro

Doc.3
Mantova, 23 dicembre 1967. Fattura firmata da Assirto Coffani ed inviata alla Soprintendenza alle Gallerie di Mantova

Assirto Coffani invia alla Soprintendenza di Mantova la fattura relativa allo scoprimento, al consolidamento e alla pulitura di 20 mq di intonaco affrescato «con frammenti di cornici e altri elementi decorativi» e allo strappo della Madonna col Bambino e Santi. Dopo la rimozione, l’affresco è stato riportato su tela e montato su apposito telaio. Infine, è stato eseguito il restauro pittorico delle lacune.
ASoMn, esercizio finanziario 1967, pos.3, Interventi per il restauro



Bibliografia:

C. Cottafavi, La Torre, la Chiesa e i Chiostri di S. Domenico, in “Gazzetta di Mantova”, 7 dicembre 1921, p.3; S. L’Occaso, Museo di Palazzo Ducale di Mantova. Catalogo Generale delle collezioni inventariate. Dipinti fino al XIX secolo, Mantova 2011, pp.96-97, cat.13; S. Matalon, Affreschi lombardi del Trecento, introduzione di G.A. Dell’Acqua, Milano 1963, p.461; G. Paccagnini, Notiziario, in “Bollettino d’arte”, LII, I, 1967 (1969), pp.127-128; G. Paccagnini, Il Palazzo Ducale di Mantova, Milano 1973, p. [53]; J. Pedrazzini, Il convento di San Domenico, in “Quaderni di San Lorenzo”, 5, a cura di R. Golinelli Berto, 2007, pp. 7-27, p.22; C. Spanio, Appunti per una storia della pittura mantovana tra Duecento e Trecento, in “Arte cristiana”, LXXXV, 783, 1997, pp.407-409.



Elenco immagini:

1.Madonna col Bambino tra san Domenico e altro santo, fotografia delle odierne condizioni conservative.


 

2. Fotografia del campanile della Chiesa di San Domenico, pubblicata nel 1966 su Mantova domenicana. Illustrazioni e cenni storici, p.29, fig.17.


 

3. L’affresco raffigurante la Madonna col Bambino tra san Domenico e altro santo prima dello strappo, in una fotografia del 1959.


 

4. L’affresco raffigurante la Madonna col Bambino tra san Domenico e altro santo all’interno del campanile, in una fotografia storica del 1966.


 

5. L’affresco raffigurante la Madonna col Bambino tra san Domenico e altro santo in seguito al restauro del 1967.