Casa Fiera

Casa Fiera




Città:
Mantova

Provenienza:
Mantova, casa Fiera (fino al 1852); Mantova, palazzo Accademico (dal 1852 al 1915); Mantova, palazzo Ducale (dal 1915)

Autore:
Artista cremonese

Titolo:

Madonna del latte

Tecnica e misure:
pittura murale, 99,8x79,9 cm

Ubicazione:
Museo di Palazzo Ducale

Inventario:
inv. generale 11515

Restauri:

1852 stacco, estrattista ignoto
1852 restauro di Pietro Dovati (ASMn, DPA, b. 209, 28 marzo 1852; ASCMn, tit. X-3-4, 1830-1853, fasc.1852);
1946 restauro di Carlo Andreani (ASoMn, esercizio finanziario 1945/1946, Trasporto e ricollocamento di opere d’arte);
1949 restauro di Carlo Andreani (ASoMn, esercizio finanziario 1948/1949, pos. 3, Restauro di opere d’arte);
1972 restauro di Assirto Coffani (ASoMn, anno finanziario 1971, Spese per il restauro, pos. 3 rend., Cap. 2546);
1994 restauro di Marcello Castrichini (?) (cfr. L. Bottura, scheda OA del 1997).

L’affresco proviene dalla casa che nel primo Cinquecento fu del medico e umanista mantovano Battista Fiera, come attesta la documentazione relativa al suo strappo e al trasporto nel Museo Patrio nel 1852: «Posteriore all’epoca in cui furono eseguiti gli affreschi or ora descritti, crediamo dover essere stata dipinta la Vergine ed il putto che allogavasi un tempo entro l’antica casa dei Fiera, e che assieme col muro su cui eravi colorita venne, all’aprile dell’anno 1852, trasportata al nostro Museo». (D’Arco 1853, pp. 15-16). Lo studio di Ugo Bazzotti del 1993 ha permesso di confermare l’originaria collocazione dell’affresco, dopo che si era ipotizzata, nel tempo, una probabile provenienza dalla chiesa della Madonna del Popolo (Bazzotti 1993, p. 244; cfr. anche Bazzotti 2001, p. 111, n. 17).
L’Occaso ricorda anche che D’Arco avrebbe visto l’opera nella casa allora dei Tognini, e in una relazione del 1852 aveva scritto che «fu ritocca posteriormente, ridipintone il campo e qua e là punzecchiata», precisando anche che il dipinto «è riposto entro un nicchio in una stanza al piano superiore» (ASCMn, tit. X-3-4, 1830-1853, fasc. 1852). Nel medesimo frangente, sarebbe stato quindi stabilito il distacco, affidato al capomastro Pietro Dovati, in seguito al quale l’affresco venne trasferito nel Museo Patrio, e successivamente depositato in palazzo Ducale, probabilmente nel 1915 (L’Occaso 2011, p. 101).
L’affresco fu oggetto di ulteriori restauri, due dei quali avvennero – piuttosto curiosamente – in tempi ravvicinati; una nota inviata alla Soprintendenza alle Gallerie di Mantova il 28 giugno 1946 ricorda come il restauratore Carlo Andreani avesse notificato il completamento di un intervento di «pulitura, rimozione di vecchi restauri, stuccatura e rassodamento, intonatura delle parti mancanti» (doc. 1), mentre solo tre anni più tardi, nel 1949, il Soprintendente Leandro Ozzola certificava la corretta esecuzione del «lavoro di pulitura di un affresco riportato su tela del Pisanello rappresentante Madonna con Bambino», affidata al medesimo restauratore Andreani (doc. 3). Tali documenti non riportano le motivazioni di un tale “doppio” intervento, affidato per altro allo stesso tecnico restauratore; la scelta non si spiega neppure guardando alle esigenze di una possibile esposizione, dal momento che l’affresco entra a far parte del catalogo di una mostra soltanto una decina d’anni più tardi, nel 1958, con l’esposizione Da Altichiero a Pisanello, allestita presso il Museo di Castelvecchio a Verona.
Certamente l’attribuzione a Pisanello da parte di Ozzola (Ozzola 1949, n. 33; Ozzola 1953, n. 33) – smentita da studi successivi (Puerari 1951, p. 37; Magagnato 1958, p. 51 n. 54; Perina 1961, p. 248; Puerari 1971, pp. 146-147; Ragghianti 1972, p. 41; Paccagnini 1972, p. 42 n. 23; De Marchi 2009, p. 3; Gheroldi 2009, p. 53; fino a L’Occaso, 2011, p. 102, che avvicina l’affresco ad opere cremonesi dei primi del Quattrocento) – ha contribuito ad attirare l’attenzione su tale lacerto, tanto che già nel 1971 è registrata un’ulteriore attività di restauro ad opera di Assirto Coffani, assai probabilmente in vista della monografica dedicata all’artista a Palazzo Ducale nell’anno successivo (Pisanello alla corte dei Gonzaga, 1972). La relazione allegata alla perizia di spesa del 1970, firmata da Giovanni Paccagnini, inserisce il nostro affresco in un lungo elenco di frammenti bisognosi di un urgente intervento conservativo; il soprintendente dichiara di essi che «lo stato di conservazione è assai precario. Gli affreschi si presentano infatti con la superficie pittorica alterata da muffe e salnitro e in vaste zone anche sollevata dal suo supporto. È pertanto indispensabile eliminare dai predetti affreschi tutte le materie estranee che ne provocano il progressivo deterioramento». Sembra difficile pensare che il frammento con la Madonna del latte necessitasse di un intervento da eseguirsi con così tanta solerzia, visti i due restauri precedenti; tuttavia, la relazione conclusiva, firmata da Coffani il 15 gennaio 1972, non riporta alcuna indicazione precisa in merito all’affresco, limitandosi ad elencare nuovamente i frammenti oggetto del restauro e a riportare, in maniera generica e piuttosto sintetica, le operazioni eseguite (doc. 5).

Elisa Perina



Documenti:

Doc.1
Mantova, 28 giugno 1946. Nota inviata dal restauratore Carlo Andreani alla Soprintendenza alle Gallerie di Mantova

Per pulitura, rimozione di vecchi restauri, stuccatura e rassodamento, intonatura delle parti mancanti dell’affresco quattrocentesco rappresentante Madonna con Bambino della scuola Giambono. L. 27.050.
AsoMn, esercizio finanziario 1945-1946, Trasporto e ricollocamento di opere d’arte

Doc. 2
Mantova, 15 luglio 1946. Certificato di Collaudo

Ho esaminato il quadro sottoindicato restaurato dal signor pittore Carlo Andreani ed ho constatato che il lavoro di pulitura, rimozione dei vecchi restauri, fissaggio e intonacatura delle parti mancanti dell’affresco riportato su tela della scuola di Michele Giambono è stato eseguito con ogni cura e regola d’arte. Può essere quindi corrisposto al predetto restauratore il compenso convenuto e stabilito di Lire ventisettemilacinquanta (L. 27.050).
AsoMn, esercizio finanziario 1945-1946, Trasporto e ricollocamento di opere d’arte

Doc. 3
Mantova, 8 febbraio 1949. Certificato di Collaudo firmato dal Soprintendente Leandro Ozzola

Ho esaminato il dipinto sottoindicato restaurato dal Sig. Carlo Andreani pittore ed ho constatato che il lavoro di pulitura di un affresco riportato su tela del Pisanello rappresentante Madonna con Bambino è stato eseguito con ogni cura e regola d’arte. Può essere quindi corrisposto al predetto restauratore il compenso convenuto e stabilito di lire trentacinquemila.
ASoMn, esercizio finanziario 1948/1949, pos. 3, Restauro di opere d’arte

Doc. 4
Mantova, 14 maggio 1970. Perizia di spesa firmata dal Soprintendente Giovanni Paccagnini

Relazione: Gli affreschi sopra elencati furono rimossi nella seconda metà del secolo scorso, o all’inizio di questo, da chiese ed edifici mantovani, demoliti o trasformati, e dall’interno del Palazzo Ducale. Si tratta di opere che hanno un notevole interesse per la storia della pittura murale a Mantova nei secoli XV e XVI, il cui stato di conservazione è però assai precario. Gli affreschi si presentano infatti con la superficie pittorica alterata da muffe e salnitro e in vaste zone anche sollevata dal suo supporto. È pertanto indispensabile eliminare dai predetti affreschi tutte le materie estranee che ne provocano il progressivo deterioramento e infine applicare i medesimi su supporti rigidi in metallo leggero, appositamente studiati per la conservazione degli affreschi staccati.
ASoMn, anno finanziario 1971, Spese per il restauro, pos. 3 rend., Cap. 2546

Doc. 5
Mantova, 15 gennaio 1972. Fattura emessa dal restauratore Assirto Coffani

Totale delle superfici restaurate: mq. 26. Operazioni eseguite: consolidamento degli affreschi, pulitura della superficie pittorica con eliminazione di ogni materia estranea, intonazione delle lacune, rimozione dei vecchi supporti in tela applicati su telai in legno e riporto su telai rigidi in metallo leggero.
ASoMn, anno finanziario 1971, Spese per il restauro, pos. 3 rend., Cap. 2546



Bibliografia:

C. D’Arco, Relazione intorno alla istituzione del patrio museo in Mantova ed ai monumenti sin qui raccolti, Negretti, Mantova 1853, pp. 15-16; L. Ozzola, La Galleria di Mantova. Palazzo Ducale. Con 210 illustrazioni, Cremona, 1949; L. Ozzola, La Galleria di Mantova. Palazzo Ducale. Con 212 illustrazioni, Mantova 1953; A. Puerari, La Pinacoteca di Cremona, Cremona 1951; L. Magagnato, a cura di, Da Altichiero a Pisanello, catalogo della mostra (Verona), presentazione di G. Fiocco, Venezia, 1958; C. Perina, La pittura, in E. Marani, C. Perina, Mantova. Le arti, II, Mantova 1961, pp. 239-500; A. Puerari, Il duomo di Cremona, Cinisello Balsamo, Milano 1971; C. L. Ragghianti, Distinzioni nella pittura ferrarese fra Trecento e Quattrocento [1972], in C.L. Ragghianti, Pittura tra Giotto e Pisanello, Ferrara 1987, pp. 38-41; G. Paccagnini, con la collaborazione di M. Figlioli, Pisanello alla corte dei Gonzaga, catalogo della mostra (Mantova), Milano 1972; U. Bazzotti, Mantova, in La pittura in Lombardia. Il Quattrocento, Milano 1993, pp. 243-286; U. Bazzotti, Carlo d’Arco e l’istituzione del Museo Patrio in Mantova, in Giornata di studio in onore di Carlo D’Arco nel secondo centenario della nascita (1799-1999) e nel ventesimo anniversario d’attività della Fondazione D’Arco (1979-1999), 2001, pp. 105-112; A. De Marchi, Introduzione, in Una dimora di Francesco di Marsilio Gonzaga, a cura di F. Biffi, Mantova 2009, pp. 2-3; V. Gheroldi, Giochi e cacce, per Francesco di Marsilio Gonzaga, in Una dimora di Francesco di Marsilio Gonzaga, a cura di F. Biffi, Mantova 2009, pp. 27-53; S. L’Occaso, Museo di Palazzo Ducale di Mantova. Catalogo Generale delle collezioni inventariate. Dipinti fino al XIX secolo, Mantova 2011, pp. 101-102, cat. 25.



Elenco immagini:

1. L’opera nello stato conservativo attuale.


 

2. L’opera durante/post i restauri del 1946-1949 (?).


 

3.L’opera nel 1958, pubblicata nel catalogo della mostra Da Altichiero a Pisanello.


 

4. L’opera nel 1972, pubblicata nel catalogo della mostra Pisanello alla corte dei Gonzaga.


 

5. L’opera dopo il 1994 (?).


 

6.L’opera nel 1998, dopo il restauro di Castrichini.